Se Druento e Collegno, qualche settimana fa, hanno dovuto dire addio a Gerlando Dispenza, Venaria ha detto addio ad un altro maestro pasticcere: Piero Barbero.
Nato a Foglizzo 86 anni fa, Barbero aveva iniziato da giovanotto come panettiere, salvo poi dedicarsi anima e corpo alla pasticceria, andando a lavorare a Torino da "Giordano", all'epoca uno dei tanti punti di riferimento di questa arte.
Dopo essersi sposato con Mariuccia, e aver avuto il figlio Luigi, ha deciso di acquistare la pasticceria "Lenta" di via Juvarra, trasformandola nell'attuale "Pasticceria Barbero", divenuta negli anni il punto di riferimento per chi doveva acquistare torte, pasticcini, cioccolatini per pranzi, cerimonie o momenti di felicità.
E quel mestiere, così faticoso - non c'era giorno in cui non si alzasse alle quattro per preparare le sue prelibatezze - adesso è stato portato avanti dal figlio Luigi e dai nipoti Silvano e Cristina, che lo hanno aiutato assieme alla moglie Paola.
"Ma sempre portando avanti le sue ricette, ancora scritte nei suoi libri, nei suoi ricettari. Era meticoloso, amava le tradizioni. Senza virtuosismi, senza modifiche. Ci teneva tanto. Voleva che tutto fosse perfetto. Come per i Canestrelli di Altessano. E non sentiva mai la stanchezza. Era sempre pronto a fare battute. Come quella sulle uova rotte: 'se mi dessero un centesimo per ogni uovo rotto, sarei milionario". Nonno era una persona molto umile, a modo, rispettosa, buona. Ci mancherà tanto. Abbiamo perso un grande punto di riferimento. Nel lavoro e nel quotidiano", lo ricorda con affetto il nipote Silvano.