Quando hanno ricevuto la lettera di risposta, i giovani allievi della scuola Rigola di Venaria sono rimasti senza parole.
Perché nelle scorse settimane, dopo aver partecipato a un laboratorio dedicato alla figura di Mafalda Savoia, per produrre i lavori che sono esposti proprio nella mostra «Mafalda di Savoia, la martire di Buchenwald» (allestita nella sala comunale Gino Vanzi, organizzata dalla Pro Loco di Altessano e Venaria in collaborazione con l’istituto nazionale per la Guardia d’onore alle Reali tombe del Pantheon, in occasione della Giornata della Memoria), hanno ricevuto una risposta direttamente da Emanuele Filiberto, membro di Casa Savoia.
Ieri mattina, venerdì 27 gennaio 2023, in occasione delle celebrazioni per la «Giornata della Memoria», i bambini della 4B e della 4G hanno letto la loro lettera.
«I nostri insegnanti ci hanno spiegato che esistono i principi e te sei uno di quelli veri. Non capita tutti i giorni di avere contatto con un principe. E così abbiamo deciso di scriverti questa lettera, sperando di ricevere una tua risposta. Questo anno abbiamo studiato la storia della tua famiglia e del perché la nostra città si chiama anche Reale. In occasione della Giornata della Memoria, i nostri insegnanti hanno deciso di raccontarci la storia della principessa Mafalda, sorella di tuo nonno, il Re d’Italia. La sua storia ci ha molto commossi, l’amore per i suoi bambini e il suo mettersi al servizio per gli altri, le sono costata la vita. Sappiamo anche che la tua nonna Elena, è stata una grande donna, perché durante il terremoto di Messina nel 1908, si è presa cura della popolazione e durante la prima guerra mondiale ha fatto l’infermiera a tempo pieno trasformando il Quirinale in un ospedale per i feriti. Sono gesti molto nobili degni di veri Reali. Le donne della tua famiglia sono molto grandi. Con questa lettera siamo felici di averti scritto», questo il contenuto.
La lettera è arrivata a Emanuele Filiberto che ha rapidamente risposto.
«Carissimi, la vostra bella lettera mi è giunta fino agli Stati Uniti, dove sono qui per lavoro. Al mattino i principi si alzano presto come voi che andate a scuola e lavorano. Le vostre parole mi hanno davvero molto emozionato ma ancora di più l’attenzione verso la storia di casa Savoia, verso la mia famiglia e verso quelle donne che ne hanno fatto parte. La principessa Mafalda con il suo sacrificio, il suo atteggiamento e le parole che ci hanno lasciato, rappresenta oggi tutte le mamme italiane morte nei campi di concentramenti nazisti. Mantenere viva la sua memoria è un mio grande impegno. E per questo la data del 27 gennaio, Giorno della memoria, deve essere vissuta e ricordata ogni giorno, perché la barbaria umana non si ripeta. Anche la mia bisnonna si è prodigata per i bambini, a lei è stata consegnata una laurea ad Honorem in pediatria e la Rosa d’oro della cristianità. Come potete ben capire le donne all’interno della mia famiglia sono molto importanti. Ringrazio le vostre maestre, che vi educano con professionalità. Vi abbraccio con la speranza di vedervi presto, magari in visita alla vostra bella scuola. E mi raccomando: studiate e portate il mio saluto alle vostre famiglie», questa la risposta.
La risposta anche del principe Vittorio Emanuele
Nelle scorse ore è anche pervenuta la risposta del principe Vittorio Emanuele, papà di Emanuele Filiberto. "Esprimo il più vivo apprezzamento per questa iniziativa. La principessa Mafalda, prima di morire, disse queste parole: «Italiani, io muoio! Non ricordatemi come una principessa ma come una vostra sorella italiana!». Queste parole restano una altissima testimonianza di valori eterni, di amore per la Patria. Il suo spirito è oggi presente tra voi che oggi ne rievocate la generosità e l'altruismo, il calvario e la sofferenza».
Silvia Iannuzzi