Il Covid19 ha fortemente limitato la vita e gli incontri. Soprattutto per i familiari e le persone che vivono nelle Rsa, perché ha impedito il contatto, la quotidianità, i piccoli gesti come un abbraccio, una mano tenuta, un momento passato assieme. 

Alla “Piccola Reggia” di via Fratelli Cervi a Venaria, ora è stata messa a disposizione la "stanza degli abbracci". 

Una donazione fortemente voluta dai volontari dell'Avulss (Associazione per il Volontariato nelle Unità Locali Socio Sanitarie) della città e che prima dell'emergenza sanitaria erano attivi nella Rsa di Venaria quando ancora si chiamava “Casa Protetta” ed era in corso Machiavelli.

I volontari portano il loro sostegno morale e psicologico nei confronti degli ospiti: individualmente, in sostegno delle persone in difficoltà; sul piano comunitario, come collaborazione con il personale per attività ludiche e ricreative volte a stimolare i pazienti con la memoria.

La “stanza degli abbracci” è un gesto di inclusione, grazie al quale le famiglie possono mantenere un contatto con i propri anziani. Un dispositivo gonfiabile con ingressi separati, in un ambiente diviso in due aree da una membrana trasparente, realizzata con del materiale disinfettabili, rispettando tutte le normative anti Covid-19.

“Ci prendiamo cura degli altri. Non solo in collaborazione con le Rsa, ma anche con le suore missionarie di via Cavallo a Venaria. L'emergenza sanitaria ce lo ha impedito, purtroppo. E così abbiamo deciso di donare questa stanza. Affinché torni, per gli ospiti e le loro famiglie, il contatto, le carezze e gli abbracci spariti per un lungo periodo. Questo è un periodo davvero difficile anche per noi. Perché la pandemia ci ha tolto la possibilità di sostenere in presenza le famiglie. L’auspicio è che si possa tornare al più presto alla normalità, tornando ad essere di aiuto alla Piccola Reggia”, afferma la presidente dell’Avulss Venaria, Maria Teresa Valetto.

Silvia Iannuzzi