Sono due le persone rinviate a giudizio dalla Procura di Ivrea per la morte di Manuela Rosselli, la dipendente della Coca-Cola e madre di 40 anni, scomparsa il 14 novembre del 2014 a Varisella assieme alla bambina che aveva in grembo da sette mesi, dopo essere finita contro una porta a vetro di casa e che le ha reciso l'arteria femorale destra.

Mercoledì, il giudice per l’udienza preliminare, Alessandro Scialabba, ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Armando e Pasquale Seva (difesi dagli avvocati Marco Stabile e Ursula Pane), ex proprietari dell’alloggio che nel 2003 era stato venduta ad una coppia di conviventi - che poi si separarono - che, successivamente, era stato affittato alla Rosselli.

Per l’accusa, quella porta finestra, priva di vetro temprato, era stata posizionata dagli Sceva durante la ristrutturazione. La famiglia della Rosselli si è costituita parte civile tramite l’avvocato Giorgio Faccio. I legali dei due fratelli hanno respinto ogni accusa.

La prima udienza è stata fissata per il 19 marzo prossimo.