Avere un’attività, specie oggi, è già difficile. Ma se alle difficoltà legate al pagamento delle bollette, delle tasse, a cercare modi per aumentare e fidelizzare la clientela si aggiungono le visite indesiderate dei ladri, allora la situazione peggiora ulteriormente.
E ne sa qualcosa Cristiano Caramia, titolare della “Locanda Pepe Bianco” di via Alpignano 78 a Val della Torre, presa di mira dai ladri nella notte tra sabato e domenica, quasi certamente dopo che lo stesso ex gestore alla Reale Società Canottieri Cerea di Torino.
E domenica mattina, quando è tornato per programmare la giornata lavorativa, ha fatto l’amara scoperta: tutto sotto sopra.
Un furto messo in atto con molta tranquillità dai malviventi, capaci di razziare di tutto: dai vini pregiati agli insaccati. Dalle carni ai formaggi. Passando per mozzarelle, bevande, una macchina del caffé e persino una torta.
Eppure, nonostante il danno ingente - ancora in fase di quantificazione, Cristiano non si è perso d’animo. Ha rimesso a posto e ha riaperto. Come tutti gli altri giorni. Come se nulla fosse accaduto.
E dopo aver postato le foto sul social Facebook, in tanto gli hanno scritto, in pubblico e in privato, messaggi di stima e di solidarietà.
E lui, tra una spesa d’urgenza e una pulita al locale, ha spiegato il perché ha riaperto subito: <non posso permettermi di restare chiuso neanche un giorno - Vi ringrazio tutti di cuore per la solidarietà che ci state dimostrando. Non avevamo certamente bisogno di un furto così grosso proprio in questo momento, con tutte le difficoltà economiche che comporta un attività come la ristorazione e che stiamo affrontando quotidianamente con grandissimi sacrifici anche
a livello umano (abbiamo un bimbo di 15 mesi che vedo si e no due ore al giorno). Mi verrebbe voglia di mollare tutto, è una cosa che fa male all'anima>.