"Signore, guardi che il Punto Rosso non funziona. Se vuole, può darmi i soldi. Tanto è la stessa cosa. Li verso direttamente io e lei si evita di girare per cercarne un altro".

Una frase che un 46enne, addetto alla portineria del poliambulatorio dell'Asl To3 di via Piave a Rivoli, avrà ripetuto chissà quante volte nel corso di questi mesi.

Peccato che i "Punti Rossi" fossero regolarmente attivi e che lui, i soldi, se li intascava. 

Per i carabinieri della compagnia di Rivoli, che lo hanno indagato a piede libero per "truffa ai danni dello Stato", i casi accertati sono almeno una trentina. Ma potrebbero aumentare. 

L'indagine dei militari è partita proprio attraverso una raffica di denunce di persone che si sono ritrovate in buca una lettera dell'Asl To3 con un sollecito di pagamento per le prestazioni sanitarie. Con le vittime che hanno spiegato agli uomini dell'Arma come il portinaio applicasse, in alcuni casi, uno sconto del 30% sull'ammontare del ticket. 

L'Asl To3 ha già provveduto al licenziamento in tronco dell'addetto.