Cinquanta sindaci dell'area metropolitana torinese hanno scritto una lettera al governatore della Regione, Alberto Cirio, e alla sindaca metropolitana Chiara Appendino per chiedere un impegno concreto su tre temi: Rsa, mascherine e misure di assistenza.
Tre criticità sulle quali è "urgente e necessario cambiare marcia, rafforzare il lavoro di squadra tra la Regione e i Comuni e definire una catena di comando rapida ed efficace", questo l’appello contenuto nella lettera aperta #insiemecelafaremo, firmata oggi, 10 aprile 2020.
Ecco il testo della lettera:
«RSA, tamponi, mascherine, misure di assistenza ai nuclei familiari e gestione dei dati: queste le questioni per noi prioritarie sulle quali riteniamo serve da subito un’azione più efficace e un maggior coinvolgimento dei Comuni – spiegano Claudio Gambino, Roberto Montà, Carlo Vietti, Luca Baracco e Francesco Casciano, sindaci di Borgaro, Grugliasco, Druento, Caselle e Collegno - La situazione è difficile per tutti, ma non possiamo fare finte che non vi siano problemi e che qualcosa non stia funzionato nel rapporto tra la Regione, l’Unità di crisi e i Comuni. Se sulle mascherine come sui buoni spesa e gli aiuti economici i singoli Comuni operano in autonomia dando luogo ad un ‘fa-da-te’ che rischia di creare confusione e alimentare aspettative tra i cittadini, forse questo è conseguenza di una carenza di ‘governance’ da parte dei vertici regionali e da una non chiara linea di comando. Su Rsa, tamponi, mascherine e assistenza economica a persone e famiglie colpite dall’emergenza Covid-19, Comuni e Regione, con la collaborazione della Città Metropolitana, devono pianificare la gestione delle prossime settimane".
"Oggi – prosegue Montà, che è anche capogruppo in Città Metropolitana – verificherò nella capigruppo di Città Metropolitana le modalità operative sollecitate alla Sindaca nello scorso Consiglio Metropolitano a nome del gruppo e di tanti sindaci del territorio. Solo lavorando insieme in maniera efficace, veramente #insiemecelafaremo. E sul fronte degli aiuti alle famiglie sollecitiamo anche un’integrazione delle risorse da parte regionale, dal momento che l’uscita dal lockdown richiederà tempi più lunghi di quelli inizialmente previsti».