Prima ha presentato le ultime due interrogazioni, che aveva redatto e in cui ci aveva messo la solita passione di sempre, per portare avanti le istanze del Movimento 5 Stelle e le istanze dei cittadini.
Poi ha annunciato il passaggio in “Collegno Futura”, una delle civiche che sosterranno Andrea Di Filippo alle imminenti elezioni amministrative del 26 maggio prossimo.
Giusy Codognotto ha così deciso di porre fine alla sua avventura con i “Five Stars”. Perché è dura tenere a bada una donna, con idee precise, da sempre battagliera. Fin dal suo primo consiglio comunale, quattro anni or sono.
“Il Movimento mi aveva affascinato per i suoi principi di onestà e trasparenza, per l’alto senso civico e per l’idea di giustizia che diffondeva e diffonde ancora oggi in ogni piazza d’Italia. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Non rinnego nulla di ciò che ho fatto, ci ho creduto fino in fondo, ma, forse, oggi ho imparato a guardarmi le spalle. Ho trovato gente impegnata in ogni ambito, preparata e competente, ho condiviso mille eventi, ho vissuto un po’ come in una grande famiglia quando intorno ad un tavolo ci si divide il cibo senza egoismi e col sorriso, con tanti alti e bassi come normale che sia ma con la contentezza e la consapevolezza di poter davvero fare qualcosa per il mio Paese. Attenzione, però, che i giochi di potere spesso sono pericolosi per chi li subisce se non ha armi per difendersi, ma anche per chi li conduce senza abilità. Il boomerang torna indietro e bisogna saperlo riprendere, altrimenti ci si fa male”, spiega in un lungo sfogo su Facebook, dove per trasparenza ha cercato di spiegare a chi aveva deciso di supportarla, il perché di questa scelta.
“Roma, Rimini, Imola, Palermo e persino Bruxelles. Dove c’era un raduno, dove c’era una piazza con la bandiera del M5S c’ero anche io. Ma un’ombra mi ha sempre perseguitato. Subentrai come Consigliera a seguito di tre nostri dimissionari. Strano diniego! Certo i motivi personali per abbandonare il campo sono incontestabili, un’ottima giustificazione per uscire di scena senza troppi clamori. Ma uno dei consiglieri che gettarono la spugna, prima di togliere il disturbo, osò alzare la testa e prese il coraggio di denunciare una situazione pesante sostenuta all’interno del nostro Meet up”.
E la Codognotto va all’attacco: “La gente deve sapere. Non condanno nessuno ma è giusto dire che, sì, contano i programmi ma più ancora le persone che li portano avanti e quando sono quelle sbagliare bisogna avere il coraggio di far nome e cognome. Al contrario quando si lavora bene è giusto ricevere la lode come quando si è a scuola. Altrimenti la meritocrazia continua ad essere solo una bella parola. Se l'autostima di chi si prodiga, quella buona che serve a chiunque per procedere, soprattutto a titolo gratuito come avviene a livello comunale, va alimentata perché dal basso spesso ci va più coraggio e determinazione rispetto a chi siede dietro i banchi del potere”.
E il riferimento a Laura Castelli, la collegnese che dallo staff in Regione è diventata onorevole prima e successivamente vice ministro, non è puramente casuale. Così come non è casuale il riferimento a Domenico Monardo e all’onorevole Celeste d’Arrando.
“Nessuno poteva entrare a far parte del Movimento locale senza essere radiografato dalla testa ai piedi. Quanto ci va ad essere inclusi in un gruppo che si definisce aperto e democratico? Nel nostro, un’eternità! Solo i fedelissimi avevano accesso alla “banca dati dei numeri di cellulare”! E, intanto, la D’Arrando faceva carriera stilando i verbali delle nostre riunioni, con scarsi contenuti frutto di scelte ben poco democratiche. Batteva sui tastini come una ligia segretaria e tasto dopo tasto ha toccato quelli giusti e dalle case popolari è passata a Roma per la strada più breve su cui qualcuno aveva anche steso il red carpet. E poi è emersa la storia della casa Atc…”.
E il famoso “Uno vale uno” dove è finito? “Non lo so. Qui di sicuro no. Non valeva per noi, non valeva per le parlamentari del nostro territorio, a tratti latitanti a tratti pesanti matrone a ricordar chi comanda. Siamo rimasti soli. Io ho continuato a lavorare per Collegno, i collegnesi e chi ci ha votato. Politiche sociali, ambiente e istruzione. I miei cavalli di battaglia”.
E la Codognotto lascia “con immenso dispiacere. A livello locale appoggerò Andrea Di Filippo, a livello regionale il mio sostegno andrà a Sarah Disabato, candidata per il M5S, perché conosco il suo valore, il suo impegno e la sua passione che spero non vengano mai meno. Lei, compagna di tante avventure, ma soprattutto amica sincera il cui affetto rimane invariato”.
Pronta per una nuova avventura a livello amministrativo. Con un "Polo Civico" che potrebbe essere davvero l'ago della bilancia delle elezioni.