Cinque candidati sindaco. Una sola donna, quattro uomini. Nove liste a loro collegate: poche di partito, tante civiche. 

Alpignano torna a votare dopo i lunghi mesi di commissariamento dopo la sfiducia di massa al sindaco Andrea Oliva, avvenuta nel dicembre dell’anno scorso.

E lo stesso Oliva, classe 1968, consulente informatico, alla guida della civica “Obiettivo Alpignano”, torna alla carica e si ripresenta seppur con un progetto completamente nuovo e che vede Cosimo Di Maggio, ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle (partito che non si presenta alle amministrative, ndr) e sfidante al ballottaggio precedente proprio contro Oliva, in prima linea a suo supporto.

“Dobbiamo trovare soldi dalla revisione della spesa corrente amministrativa, in modo strutturale. E quelle stesse risorse serviranno per finanziare la manutenzione del patrimonio pubblico. Dagli arredi alle scuole alle strade e fino a situazioni come quella del ponte. Ci sarà poi attenzione verso le famiglie, in ambito scolastico e sportivo, con un contributo per l’acquisto dei libri per le medie e per far fare sport ai giovani”.

Il centrosinistra è spaccato in due. Da una parte c’è Steven Palmieri, classe 1983, segretario cittadino del Pd e che guida una coalizione composta da tre civiche: Alpignano Ecologica, Alpignano Solidale e Alpignano Futura.

“Attenzione al futuro degli immobili Asl presenti sul territorio, senza esborsi per il Comune. Saremo molto attenti ai servizi sul territorio, con un occhio di riguardo per anziani, giovani e famiglie e ai diritti di tutti. Vorremmo completare l’anello della variante che congiunge la statale 24 con la 25 e dare vita ad una rete di volontariato e la nascita di un polo unico emergenziale”.

L’altra parte di sinistra è quella dove si colloca Renato Mazza, titolare di un distributore di benzina, classe 1954, alla guida della lista di Articolo Uno.

“Abbiamo realizzato un programma che fosse il più vicino possibile alla cittadinanza. Non un libro dei sogni. Vorremmo far sì che i servizi Asl tornassero ad Alpignano, visto che a oggi siamo costretti ad andare a Pianezza o Venaria. Dobbiamo avere cura del territorio, partendo da un piano di vendita di beni comunali per ottenere le risorse necessarie per rifare le strade e le manutenzioni. E soprattutto ci piacerebbe costruire il terzo ponte, ai confini con Pianezza. Sarà una sfida importante che vorremmo vincere. Anche perchè con il terzo ponte si potrebbe pensare alla pedonalizzazione del centro storico”.

Il centrodestra si presenta unito sotto la guida di Davide Martino, luogotenente in pensione della Taurinense di 57 anni, a guida della coalizione composta da “Centrodestra Indipendente - Alpignano - Insieme per ripartire” e “Martino Sindaco”, lista dove sono inglobati Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. 

“Sicuramente ci batteremo per la realizzazione del terzo ponte. Dove? Dove gli esperti diranno sia meglio costruirlo. C’è bisogno del rilancio del commercio cittadino, che deve andare di pari passo con un rilancio di carattere turistico, con la creazione di un circuito con la valorizzazione dei prodotti tipici e del museo della Lampadina. E come dimenticare il problema del Parlapà? Gli ospiti fino a oggi hanno creato numerosi problemi in termini di sicurezza. Occorre prendere decisioni drastiche per il bene di tutta Alpignano”.

Infine Linda Genre, medico odontoiatra di 39 anni, che guida le civiche “AlpignAmo” e “Cittadini Alpignano”. 

“Abbiamo già avviato contatti con gli Enti territoriali in merito al Ponte Nuovo: allo stato attuale non sappiamo se basteranno le risorse stanziate per rendere sicuro l’attraversamento che dovrebbe aprire a giorni e che tra l’altro sarà limitato al trasporto leggero. Tra le altre iniziative c’è “Alpignano per il Business” servizio di consulenza gratuito per fiscalità, bandi, agevolazioni e concorsi attraverso il supporto di consulenti qualificati messi a disposizione dal Comune. Infine semplificherei la fiscalità e diminuirei gli oneri per agevolare vecchie e nuove imprese e attrarre investimenti”.