Cordoglio in paese e in tutto l’Oltre Stura per la scomparsa di Domenico Chiarle, rinomato campione di bocce di Cafasse.

Aveva 83 anni e da tempo stava combattendo la partita più dura della sua vita, contro il male del secolo.

Per tutti era “Bugatti" e nell'ambiente delle bocce era una specie di leggenda. Nato a Cafasse il 6 dicembre 1934, è stato un bocciatore di straordinario talento. 

“Molti ambivano a giocare insieme a lui, tutti temevano di trovarselo contro, qualcuno barava per tentare di batterlo. Le bocce sono state sempre la sua grande passione e la sua vita. Nel suo "anno d'oro" ha vinto 54 gare consecutivamente. Tentava sempre di non salire di categoria, per non dover cedere punti agli avversari e quando lo passavano in categoria "B" si arrabbiava”, lo ricorda la sua famiglia.

Nella sua carriera, ha vinto sette pallini d'oro e un numero incalcolabile di premi minori, ma ha tenuto per sé soltanto qualche trofeo e poche coppe: “preferiva lasciarli ai soci dato che non sapeva dove metterli. Di tutto ciò che ha vinto, ha conservato soltanto le medaglie di nessun valore in quanto "non di metallo prezioso" ma che tuttavia definiva come le più importanti dato che erano quelle dei campionati e che aveva appeso in casa in un medagliere imponente”.

Da qualche anno si era ritirato dalla vita sportiva ma come "selezionatore" era riuscito nella improbabile impresa di condurre la squadra di Cafasse alla finale dei campionati nazionali in Sardegna.

E la comunità cafassese, con in testa l’Amministrazione Comunale, per quel risultato gli aveva consegnato una targa durante una cerimonia a sorpresa.