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La crisi della TE Connectivity di Collegno torna al centro del dibattito del Consiglio Regionale grazie a una interrogazione della consigliera del Partito Democratico, Laura Pompeo Malara.

«Ho interrogato l’Assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, per sapere quali azioni intenda intraprendere con tempestività per scongiurare la perdita dei 225 posti di lavoro e a garantire un futuro occupazionale alle famiglie coinvolte nella delocalizzazione della produzione. La decisione di delocalizzare la produzione all’estero, in assenza di crisi aziendale conclamata e nonostante i recenti investimenti sul territorio nazionale, rappresenta un duro colpo per la comunità di Collegno e per l’intera area metropolitana torinese. Questa scelta mette in discussione la sostenibilità sociale delle scelte industriali e solleva interrogativi sulla responsabilità etica delle multinazionali nei confronti delle comunità in cui operano. Sebbene TE Connectivity abbia annunciato investimenti in Italia, come il parco fotovoltaico in Abruzzo, tali azioni non possono essere un’alternativa valida alla salvaguardia dei posti di lavoro e al mantenimento del patrimonio industriale. I sindacati di FIM e FIOM hanno contestato questa narrazione, sottolineando l’importanza di considerare anche la dimensione sociale delle decisioni aziendali», spiega Pompeo.

L'assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, ha spiegato come a inizio giugno 2025 «su 193 lavoratori di Te e di Tecid, 137 sono ancora occupati in impresa. Di questi, 131 hanno già aderito a un patto personalizzato. Questo significa che per ciascuno di loro è stato previsto un percorso formativo costruito su misura, con un incontro individuale organizzato da Agenzia Piemonte Lavoro insieme all’agenzia formativa di riferimento e in collaborazione con le aziende del territorio, che esprimono fabbisogni occupazionali».

Pompeo ha poi sottolineato come in sei anni di Giunta Cirio «si sia perso il conto del numero di grandi aziende chiuse o delocalizzate: i dati Unioncamere rilevano che solo nei primi tre mesi del 2025 in Piemonte ci sono state 4607 chiusure, il peggior numero d’Italia. Dal 2021 al 2025 abbiamo un saldo negativo (sommando aperture e chiusure) di oltre 10500 aziende perse nel nostro territorio. Non c’è, quindi, forse la mancanza di una politica industriale e di sviluppo economico e territoriale tale per cui le aziende, anche quelle non in crisi, come il caso della TE Connectivity di Collegno, non abbandonino il Piemonte lasciando a casa migliaia di lavoratori e lavoratrici? L’ente regionale ha forze ben superiori rispetto alla sola capacità di creare percorsi formativi, cercando il coinvolgimento anche del Governo Nazionale. Il Pd è sempre stato ed è tuttora a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici e disponibile a collaborare preservando le loro professionalità», conclude Pompeo.

Chiorino: “I numeri dell’occupazione smentiscono la sua narrazione disfattista”


“Stiamo affrontando le sfide occupazionali con la massima serietà, senza mai tifare contro le nostre imprese e i nostri lavoratori. Chi oggi attacca farebbe bene a ricordare il disastro occupazionale lasciato in eredità da anni di governi di centrosinistra” ha affermato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte

“Le dichiarazioni del consigliere Pompeo confermano ancora una volta quanto il PD sia più interessato alla polemica che alla verità dei fatti. I numeri dell’occupazione in Piemonte – migliori della media nazionale – smentiscono la sua narrazione disfattista: con un tasso di occupazione al 69% (contro il 62,7% nazionale, il dato più alto mai rilevato da Istat) e una disoccupazione più bassa (5,4% contro il 5,9%), la Regione Piemonte dimostra nei fatti di essere al fianco dei lavoratori, con azioni tempestive, concrete e personalizzate, come nel caso Te Connectivity.

Inoltre - voglio ricordare al consigliere Pompeo - il Piemonte è stato inserito in sesta posizione tra le regioni europee di grandi dimensioni per la sua strategia di attrazione degli investimenti esteri nel rapporto «European Cities and Regions of the Future 2025» del Financial Times.

Altro che assenza di politiche: stiamo affrontando le sfide occupazionali con la massima serietà, senza mai tifare contro le nostre imprese e i nostri lavoratori. Chi oggi attacca farebbe bene a ricordare il disastro occupazionale lasciato in eredità da anni di governi di centrosinistra, e ad accettare che le politiche attuate oggi ci stanno portando a un record di occupazione, senza però dimenticare chi è ancora in difficoltà."