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Si sarebbe dovuto tenere questa mattina un flash mob di protesta davanti ai presidi ospedalieri del Piemonte per manifestare tutta l'indignazione per la gestione dell'emergenza Coronavirus da parte della Regione.

Ma quella organizzata per giovedì 30 aprile 2020, tra le 10 e le 10.30, dalle sigle sindacali Fp Cgil, Uil Fpl, Fp Cgil medici e dirigenti SSN e Uil Fpl, è diventato un "flash mob silenzioso", fatto di bandiere sindacali, striscioni e un lungo applauso da parte dei delegati sindacali agli eroi, ovvero medici, infermieri e sanitari. 

"L’Asl To3 non ha concesso il diritto di assemblea ai lavoratori, malgrado le rassicurazioni offerte dai Sindacati (contingentamento partecipanti a 15-20, svolgimento all’aperto davanti ai Presidi Sanitari, mascherine chirurgiche, distanziamento dei partecipanti). Una dopo l’altra le Aziende Sanitarie Regionali si sono tirate indietro rimandando le decisioni di merito ai Prefetti.

Lo stesso parametro non è stato però utilizzato dall’Azienda l’11 aprile, quando il parcheggio antistante l’Ospedale di Rivoli si è riempito di mezzi e uomini in divisa, come è avvenuto in tutte le altre aziende.

Oggi è stato leso il diritto costituzionale ai lavoratori di manifestare il loro dissenso verso le politiche adottate dalla Regione rispetto alla gestione dell’Emergenza Sanitaria COVID – 19.

I Delegati Sindacali di Cgil e Uil in queste ore stanno disponendo cartelloni, striscioni e bandiere davanti alle sedi dell’ASL TO3, per manifestare tutto il dissenso dei lavoratori verso la sospensione dei loro diritti (orari di lavoro, turni massacranti, diritto alla sicurezza e diritto alla libertà di manifestazione, riconoscimento del loro ruolo e della giusta retribuzione).

Nel frattempo i lavoratori stanno lottando contro il coronavirus assistendo i pazienti e garantendo salute pubblica, si ammalano e viene negato loro il diritto a conoscere la propria condizione di salute.

L’ASL TO3 non fornisce i dati ufficiali sui lavoratori che si sono ammalati nei servizi.

Non è più il tempo delle chiacchiere, vogliamo che si assumano i lavoratori promessi dalla Regione per affrontare il COVID – 19, la copertura del turnover degli anni passati, i tamponi e le indagini sierologiche per tutto il personale, idonei DPI per tutelare i lavoratori e le loro famiglie ed i pazienti, il riconoscimento economico per gli enormi sacrifici fatti dagli operatori.

Per portare l’attenzione della cittadinanza sui gravi problemi che affliggono i lavoratori della sanità, FP CGIL e UIL FPL hanno lanciato l’hashtag #inSILENZIOcomelaREGIONE

In silenzio come sono abituati da sempre a lavorare i lavoratori del Servizio Sanitario Regionale, anche se hanno il contratto di lavoro scaduto da un anno e mezzo.

Ringraziamo tutti i lavoratori che in queste ore ci stanno manifestando vicinanza, nonostante i divieti imposti: un gran numero sono stati presenti a distanza durante i flash mob, come è avvenuto dalle finestre dell’Ospedale di Rivoli, dove hanno condiviso l’iniziativa con un lungo applauso", spiegano Nino Flesia (Fp Cgil) e Nazzareno Arrigò (Uil).