Le polemiche di queste ore da parte dei genitori di cinque classi del liceo Juvarra, trasferite alla media Lessona per assenza di aule e spazi consoni nella scuola di via Buozzi a causa del ritardo della fine dei lavori di ristrutturazione, non sono state comprese da Luciano Mario Rignanese, dirigente scolastico.

"Incontrerò i genitori la prossima settimana. Voglio far capire loro che queste preoccupazioni non sono fondate. E, ancora, come sia stato compiuto un miracolo. Potevamo evitare il trasloco facendo classi pollaio da oltre 30 allievi. Con il rischio che le polemiche, poi, sarebbero state per il mancato rispetto delle normative anti Covid. Forse si dimenticano le tre classi pollaio del liceo linguistico", spiega Rignanese.

Il dirigente ha precisato come la popolazione scolastica "per questo anno scolastico sia aumentata a 40 classi, sette in più in due anni. Noi abbiamo una idea delle classi tra il 25 aprile e il 1 maggio di ogni anno. Poi, però, dobbiamo fare i conti con eventuali nuove iscrizioni, allievi bocciati post scrutinio oppure a settembre, dopo gli esami di riparazione. Quando a inizio agosto abbiamo capito che avevano cinque classi da sistemare, ho chiesto aiuto al sindaco. In un mese e dieci giorni il Comune, la Città Metropolitana, la dirigenza scolastica della Lessona hanno compiuto un vero miracolo. L'alternativa era quella di andare in via Parenzo a Torino, che è dietro lo stadio della Juventus. E i disagi sarebbero stati sicuramente maggiori per gli studenti e per le famiglie. Tra la sede centrale e questa succursale temporanea, la Lessona intendo, c'è un chilometro".

Rignanese, poi, spiega come i lavori di ristrutturazione del liceo siano in ritardo causa Covid "e anche causa bonus 110% e 90%. Durante la prima zona rossa non sono stati effettuati i lavori, tutto è stato traslato nel tempo. Dovevano iniziare a metà giugno e concludersi per settembre. Invece, se tutto andrà bene, si completeranno nel periodo delle vacanze di Natale. Ma non posso dare come notizia certa un ritorno allo Juvarra per l'inizio del 2022. Tutto verrà valutato al momento della fine dei lavori e dei collaudi".

A chi accusa che le nuove aule siano fatiscenti, piccole e con problemi, Rignanese spiega come "siano più grandi di quelle di via Buozzi. In questi giorni verranno completate delle migliorie, comprese le lavagne. Bisogna dare tempo. Veritas filia temporis, dicevano. E sono convinto che il tempo ci darà ragione e questa soluzione sarà plaudita nel corso di poche settimane. Sono aule sicure, tutto è a norma. La scuola è un luogo di studio, di maturazione, dove gli allievi si devono sentire protetti, come a casa. E poi, c'era una seconda soluzione: un mezzo piano alla De Amicis. Ma c'erano infiniti lavori temporanei da fare, in primis i bagni e le porte. E poi non era logico far stare in una stessa scuola bambini così piccoli con ragazzi. I ragazzi delle medie, invece, sono più vicini, come età e pensiero, a quelli delle superiori. I lavori fatti alla Lessona sono stati più contenuti. E, voglio rassicurare: orari differenti di entrata e uscita, orari palestra dove non si creeranno incroci. Insomma, siamo due mondi paralleli".

Rignanese, in conclusione, parla di "un vero miracolo. Voglio ringraziare il Comune, la Città Metropolitana, l'Istituto Comprensivo, il personale non docente. In un mese si è permesso ai ragazzi di rimanere a Venaria, di continuare a studiare in questa città".