Galleria fotografica

Remo Gallian. Ovvero il più noto dei fotografi di Venaria. La sua storia è al centro del libro «Remo Gallian: un fotografo e la sua città, Venaria Reale», scritto dal figlio Gianni Gallian (che per anni ha continuato a lavorare in via Medici del Vascello, dove aveva lo studio il padre Remo) ed edito dalla «Piccola Casa Editrice Pro Loco Altessano-Venaria Reale», presentato nella serata di ieri, venerdì 10 giugno 2022, nella sala mostre della Pro Loco, in via Mensa 34.

Una serata alla quale hanno preso parte tanti amici di Gallian ma anche tanti curiosi, oltre al presidente della Pro Loco, Claudio Macario, il vice presidente Lorenzo Carrus, il vicesindaco Gianpaolo Cerrini, l'assessore alla Cultura Marta Santolin, il consigliere di Fondazione Via Maestra, Chiara Turino, Gianni Segato, che ha dato una preziosa mano nella ricerca e nella stesura dei contenuti, e il giornalista Andrea Scaringella, responsabile Area Comunicazione e Promozione-Ufficio Stampa Istituzionale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

Ed è proprio Scaringella che ha moderato la serata, dialogando con l'autore con l'obiettivo di far emergere aneddoti e spaccati di vita di una Venaria che non c'è più. E, allo stesso tempo, far emergere una professione che ormai è di nicchia, ma che una volta era importante quasi come essere il sindaco, il sacerdote, il medico, il maestro, il farmacista. Perché il fotografo era colui che immortalava nascite, battesimi, comunioni, cresime, matrimoni, funerali, feste di paese, momenti politici. 

Tra le tante fotografie presenti nel libro, come non citare quelle legate alle feste religiose, ai funerali dei partigiani, dei comizi elettorali, l'attesa per il Referendum Repubblica-Monarchia, il principe Filippo, duca di Edimburgo, il marito della Regina Elisabetta, nella Reale per una visita ai marchesi Medici del Vascello. E, ancora, il periodo fascista, la Casa Littoria, poi diventata Casa del Popolo. Le foto del commendator Pettiti, l'epopea della Snia, le feste del 1 Maggio e le squadre di calcio della Reale. 

Come spiegano Luciano De Biasi e Gianni Segato, questo libro è «oltre ad essere un atto di grande devozione e di religioso affetto di un figlio verso quel padre che lo ha instradato sul cammino della vita e dell’arte fotografica, allo stesso tempo è un servigio reso ai concittadini di Venaria Reale, che vengono immessi nel mondo magico della fotografia. La nostra Città ha modo infatti di conoscere e apprezzare a fondo uno dei suoi cittadini benemeriti e una delle forme d’arte più suggestive».

Per due ore buone, i presenti sono tornati indietro nel tempo. In un viaggio più unico che raro. E questo grazie alle preziose fotografie della famiglia Gallian.