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Neanche la pioggia ha fermato le iniziative che Venaria ha messo in campo per la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.

L'evento, dal titolo “Rompi il silenzio. Non giustificare la violenza”, si è tenuto in parte nell'area comune del "Centro Commerciale" di via Leonardo Da Vinci, dove si è tenuto il flash mob di danza a cura del coreografo Riccardo Genovese e di Stefania Montorio. 

"E' stato il nostro modo di dire "no" alla violenza sulle donne. E per sensibilizzare anche gli uomini su questo tema. Attraverso una forma d'arte, come la danza, si può riuscire a rompere il silenzio della violenza e dei soprusi", spiegano Genovese e Montorio.

Presenti anche gli stand della “Factory della Creatività-Informagiovani” e della Web Radio, con la distribuzione gratuita di libri a cura del “Gruppo Pro Loco Amici della Biblioteca”. E' stata anche l'occasione per vedere il primo "flash mob video", ovvero uno spot realizzato dalla Factory-Venaria Tv e trasmesso in continuazione attraverso alcuni televisori. 

Ed è anche iniziata, nella sala espositiva comunale di via Mensa 34, la mostra fotografica “D… Come Universo”, viaggio nella dimensione femminile a cura del fotografo venariese Lorenzo Carrus, con numerosi scatti che pongono al centro la donna - di qualsiasi età - nel suo quotidiano, durante le attività che caratterizzano una giornata. 

La mostra potrà essere visistata anche domani, domenica 24 novembre,  dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.

Agli eventi erano presenti il sub-commissario Giuseppe Zarcone, il comandante della polizia municipale, Luca Vivalda, e l'ispettrice Roberta Bernardinello, che cura il progetto "Una stanza per te", un punto di riferimento importantissimo per le donne, venariesi e non solo, che sono vittime di violenza o di situazioni familiari complicate, che si trova nel comando della polizia locale, in via Sciesa. 

"Tutti dovrebbero iniziare a parlare. Sia le vittime. Sia persone vicine alle vittime stesse. In questo modo, il fenomeno dilagante della violenza sulle donne si ridurrebbe drasticamente", spiega l'ispettrice Roberta Bernardinello.

Silvia Iannuzzi