Se la Reggia ha festeggiato gli oltre 28mila turisti per il ponte del I Maggio, i lavoratori del polo museale lunedì hanno scioperato per la quattordicesima volta da quando, un anno fa, è stato pubblicato e messo in gara il nuovo bando di gestione dei servizi al pubblico della Reggia stessa. 

I lavoratori aderenti all’Unione sindacale di Base, nella giornata di ieri, hanno anche incrociato le braccia, portando all’apertura della metà del complesso della Venaria. Ovvero il piano nobile della Reggia, i Giardini, la videoinstallazione di Caravaggio Experience e la biglietteria centrale di via Andrea Mensa.

“Ieri hanno lavorato solamente i precettati e il personale a chiamata - precisa il sindacalista Enzo Miccoli - e contestualmente abbiamo proseguito la lotta per la nostra battaglia lavorativa. Nel novembre scorso, ha iniziato il servizio la cooperativa Coopculture che ha applicato a tutti i lavoratori un contratto peggiorativo del precedente, sia nella parte normativa che retributiva e un taglio di circa il 20% delle ore. Il taglio ore e il peggioramento contrattuale hanno causato la perdita del 30% dello stipendio dei dipendenti che da dieci anni aprono ai turisti e gestiscono la Reggia di Venaria, quinto sito nazionale più visitato d'Italia, patrimonio Unesco, che nel solo 2016 ha accolto un milione di visitatori nel percorso permanente nei suoi giardini e nelle mostre temporanee”. 

Un continuo successo di pubblico che “non può giustificare questo taglio assurdo, e che ci dà ancora più forza e determinazione nel proseguire la nostra lotta contro i disastri sociali che crea il lavoro in appalto e per riconquistare ciò che ci spetta. Ovvero il contratto di categoria degli operatori museali e le ore di lavoro, che ci sono state tolte da un direttore-manager che pensa di gestire i bilanci sulla pelle di chi lavora e delle proprie famiglie”. 

(immagine di repertorio)