Due aggressioni in dieci giorni nel reparto del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell'ospedale di Rivoli. E ora cresce la preoccupazione, come denunciato anche dal segretario aziendale Nursind Asl To3, Anastasia De Vito, attraverso una lettera inviata ai vertici della stessa Asl To3.

Ad essere aggredite due infermiere «durante l'esercizio delle proprie funzioni all'interno del reparto», denuncia De Vito che aggiunge come le aggressioni non abbiano avuto soltanto «conseguenze fisiche sul corpo delle vittime ma impattino negativamente anche a livello psicologico con ricadute dirette sulla salute del lavoratore aumentando l'insorgenza di disturbi psicosomatici con ripercussioni sulla motivazione lavorativa e sulla percezione di sicurezza nel posto di lavoro. Paure e preoccupazioni portano altresì il lavoratore ad assumere un atteggiamento più chiuso e più distaccato nei confronti degli assistiti che compromette il ruolo terapeutico della relazione che costituisce il core della nostra professione.

Pur riconoscendo che l'attenzione dell'Azienda nei confronti di questo "fenomeno" non è mai venuta meno, sulla base delle circostanze degli eventi occorsi, qualora non previsti dalle precedenti direttive, si richiede una rivalutazione del rischio al fine di implementare ulteriori interventi migliorativi da mettere in campo per la prevenzione, il contenimento e la gestione degli episodi di violenza contro gli operatori».