Galleria fotografica

«Oggi Alex torna a vivere». Queste le parole dell'avvocato di Alex Cotoia, Claudio Strata, dopo che ieri, mercoledì 29 ottobre 2025, la Corte di Cassazione di Torino si è pronunciata sull'omicidio di Giuseppe Pompa - padre di Alex - ucciso con 34 coltellate il 30 aprile 2020 in un appartamento di via De Amicis a Collegno.

La svolta nella mattinata di ieri quando il procuratore della Cassazione aveva chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso della procura generale di Torino, verosimilmente per ragioni procedurali. I legali di Cotoia (oltre a Strata anche Giancarla Bissattini ed Enrico Grosso) avevano formulato una richiesta analoga.

E così i giudici l'hanno accolta, assolvendo definitivamente il giovane, ora 23enne e ai tempi neo maggiorenne.

"Si era difeso fino a quando il suo aggressore era inerme e non costituiva più pericolo", avevano spiegato i giudici nella sentenza di Appello nel gennaio 2025, assolvendo Alex, che nel frattempo aveva cambiato nome, prendendo quello della madre.

Alex era stato assolto in primo grado per poi essere condannato in secondo grado a 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di carcere. La Cassazione aveva poi ordinato un nuovo processo d'Appello, terminato con l'assoluzione.