Una intera frazione con un solo medico di base che, tra l'altro, non risulta disponibile. Ovvero non può ampliare la sua platea di pazienti.
Succede a Savonera, frazione «a metà» fra Collegno e Venaria Reale, che nei giorni scorsi ha salutato il pensionamento della dottoressa Girardi e che, attualmente, può solo contare sulle prestazioni della dottoressa Schena.
La situazione è stata ampiamente denunciata dal Comitato di Quartiere, che ha chiesto aiuto alle Istituzioni:
«La cessazione della sua attività ha lasciato un vuoto significativo, soprattutto per le numerose famiglie e gli anziani che fanno affidamento sul medico di base per la gestione delle patologie, l'assistenza quotidiana e il supporto lungo i percorsi di cura. Questa mancanza sta generando notevoli disagi, con un impatto critico sulla qualità della vita dei circa 1800 residenti di Savonera, che si trovano ora privi di una figura di riferimento per prescrizioni mediche, visite, medicinali e, soprattutto, per la gestione di piani terapeutici essenziali per i malati cronici.
È noto quanto il rapporto di fiducia con il medico di famiglia sia stato un pilastro fondamentale durante la pandemia, e l'attuale assenza di questa figura viene percepita dai cittadini, in particolare dai più anziani e dai meno abbienti, come un segnale di abbandono», spiega Marco Martinel a nome di tutto il Comitato di Quartiere.
“Questo significa che, attualmente, la metà della popolazione della borgata, che conta, in totale, 1899 abitanti, è senza un medico di base di riferimento. L’unica soluzione prospettata ai residenti è stata quella di rivolgersi ai medici di base presenti nei centri abitati limitrofi, indicazione difficilmente praticabile per molte persone, soprattutto gli anziani, che hanno difficoltà ad affrontare lunghi spostamenti e saranno costrette a trascurare la salute, sottovalutando i sintomi e non facendo alcun tipo di prevenzione”, spiega il Vicepresidente della Commissione Sanità, Daniele Valle (Pd).
“Si tratta di una situazione insostenibile – prosegue – che, se persisterà, rischierà di trasformare la salute in un lusso e non più un diritto prioritario. Questo episodio, peraltro, si inserisce in un contesto emergenziale che riguarda tutta la Regione Piemonte: la carenza di medici e liste d’attesa sempre più lunghe per l’assegnazione dei medici di medicina generale sul territorio. Attualmente, infatti, i medici di base in servizio sono 2900, ma ne servirebbero almeno 3400. Il medico di medicina generale ha un ruolo fondamentale sia nel contrasto alle patologie, sia nella prevenzione e individuazione delle malattie e rappresenta, soprattutto in zone lontane dai grandi presidi ospedalieri, un punto di riferimento importante. Senza una medicina territoriale capillare i cittadini si vedranno privati del diritto a curarsi”.
“Per contrastare questa situazione problematica nella Savonera che, se si protrarrà, avrà un impatto fortemente negativo sulla salute e, quindi, sulla qualità della vita dei residenti, ho presentato un’interrogazione. Chiedo all’Assessore Riboldi come intenda intervenire per garantire una rapida sostituzione del medico di base. Occorre ridisegnare la sanità sui nostri territori e trovare soluzioni tempestive per sopperire alla carenza dei medici o ci troveremo di fronte a una situazione sempre più insostenibile” conclude Valle.