In occasione del Ponte di Ognissanti, venerdì 1 e sabato 2 novembre 2024, la Reggia di Venaria prolunga il suo orario di apertura fino alle 19.30.

Oltre alla possibilità di visitare la Reggia, le esposizioni di arte contemporanea e le mostre recentemente inaugurate “Tolkien. Uomo, Professore e Autore” e “Blake e la sua epoca”, durante il lungo weekend sarà possibile ammirare il fascino del Foliage autunnale nei Giardini, visitare gli Appartamenti Reali del Castello della Mandria, partecipare alla Festa di Sant’Uberto e alle attività per famiglie in programma.

Venerdì 1 novembre 2024, dalle 15.30, ecco «Caccia alle Zucche»: attività per famiglie negli orti e nei Giardini.

Il clou sarà domenica 3 novembre 2024, quando alla Venaria Reale, dimora di caccia e divertissement di casa Savoia, è il momento di festeggiare Sant’Uberto, primo vescovo di Liegi, protettore di «uomini e animali dalla rabbia silvestre» e anche patrono dei cacciatori. La Festa di Sant’Uberto, scandita dal suono dei corni da caccia dell’Equipaggio della Regia Venaria, dell’Accademia di Sant’Uberto, è in programma domenica 3 novembre, nel giorno di Sant’Uberto.

Quest’anno la Festa ha un particolare rilievo, è il trentesimo anniversario della ripresa della Celebrazione della “Sant’Uberto” alla Reggia di Venaria. L’11 maggio del 1995 la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte aveva organizzato in Reggia il convegno Memoria e Futuro, mirato al recupero della residenza, un dibattito aperto sulla destinazione d’uso futura, accompagnato da eventi musicali e legati all’identità del luogo. Parteciparono anche alcuni rappresentanti di un gruppo che nel 1996 avrebbe fondato l’Associazione Percorsi, oggi Accademia di Sant’Uberto – Percorsi 1996, che lasciarono quattro contributi agli atti del Convegno, già indicativi del lavoro futuro: il loisir di corte tra passato e attualità, il cavallo, le cacce reali e la musica dei corni da caccia. Lo stesso gruppo contribuì al convegno anche con la proposta di celebrare la prima messa di Sant’Uberto nella omonima cappella, dopo anni di silenzio. La messa, celebrata da Mons. Franco Peradotto, rettore del Santuario della Consolata, fu accompagnata dai giovani suonatori francesi di Les Trompes de Bonne, dell’Alta Savoia, chiamati per l’occasione dal gruppo promotore, che nel 1996 avrebbe ricreato l’Equipaggio della Regia Venaria di suonatori di corno da caccia. Questo primo nucleo della futura Accademia quel giorno organizzò anche un momento di esibizione presso la Corte d’Onore della Reggia, grazie alla generosa partecipazione della Società Milanese per la Caccia a cavallo, con la propria muta di segugi.

La ripresa dell’arte musicale e della festa-cerimonia per Sant’ Uberto avrebbe portato al riconoscimento internazionale UNESCO del 2020 dell’arte musicale dei suonatori di corno da caccia come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità (Francia, Belgio Italia e Lussemburgo), dove l’Italia è rappresentata dall’Equipaggio della Regia Venaria, sulla base della Convenzione UNESCO 2003 relativa al Patrimonio Culturale Immateriale.

Passione, studi e ricerche, progettazione di eventi, consentirono, dal 1995, di gettare le basi per la ripresa di una pratica musicale e di una cerimonia che rappresentano l’identità della Reggia e della città di Venaria Reale, di altre residenze sabaude, come Stupinigi, e di altre ancora in diversi paesi d’Europa.

Il programma del 3 novembre

Alle 10.30 sono previste alcune fanfare sul sagrato della Cappella di Sant’Uberto della Venaria. Seguirà, alle 10.45, la messa nella Cappella di Sant’Uberto, con accompagnamento musicale di corni da caccia, trombe e timpani della Reale Scuderia e organo. Con l’Equipaggio della Regia Venaria sarà presente quello di Les Trompes de Bonne. La cerimonia, di diffusione europea, nasce in età medioevale e un tempo fu anche denominata missa canum, messa dei cani, per l’uso di benedire cani e loro padroni alla fine della messa. La tradizione è ancor oggi mantenuta. L’uso di accompagnare momenti della messa con musica, in particolare i corni da caccia, è documentato dal XVIII secolo. Alla celebrazione sarà presente la Società Torinese per la Caccia a Cavallo.

Alle 11.30 è atteso un omaggio musicale a Sant’Uberto con equipaggi di corno da caccia, trombe e timpani della Reale Scuderia e organo: sarà un momento da vedere e vivere.