Una grande festa per un traguardo importante, fatto di grandi successi. Il Teatro Concordia di Venaria compie venti anni e ieri pomeriggio, sabato 6 ottobre 2024, ha festeggiato assieme alla cittadinanza, ai sindaci, agli amministratori, ai presidenti e ai componenti dei vari consigli di amministrazione di Fondazione Via Maestra che si sono succeduti nel corso di queste due decadi.
La serata, magistralmente presentata da Domiziano Pontone e da Eleonora Ariolfo, ha visto salire sul palco l’attuale sindaco Fabio Giulivi e gli ex sindaci Giuseppe Catania e Nicola Pollari. Con loro anche il presidente di Asm dell’epoca, Michele Celeste, ovvero colui che ebbe l’incarico di costruire il teatro in corso Puccini. E, ancora, l’architetto Antonello Saporito e l’ingegnere Vittorio Neirotti, ovvero la «parte operativa» della grande opera, realizzata in soli sette mesi.
Catania ha ricordato, nel corso del suo intervento, come il nome venne dato per «provare a dare concordia ad una Città che in quel momento era molto frammentata, divisa. A Venaria c’era bisogno di un teatro, di un luogo di cultura. Eppure c’è stato chi voleva dargli fuoco durante i mesi di cantiere. Fortunatamente fu solo un tentativo».
Pollari, invece, ha rimarcato l’importanza di avere una Fondazione che gestisse la Cultura in città: «Nel corso del mio mandato stavano iniziando a nascere le fondazioni di comunità. Per questo avevamo pensato a dare vita una Fondazione che unisse la cultura alta-medio alta, che si fruisce, e quella dal basso. Con la Fondazione abbiamo evitato questo e abbiamo unito, dando un ruolo anche alle associazioni e a chi faceva cultura in Città».
Giulivi, invece, ha rimarcato come «in pieno periodo covid abbiamo preso l’importante decisione di continuare ad avere fiducia sia nel Concordia sia nella Fondazione, nonostante la precedente amministrazione comunale avesse idee differenti nel merito. Oggi, a distanza di tempo, i numeri dicono come il teatro si sia rilanciato sotto ogni punto di vista. E ora siamo qui a festeggiare questo importante traguardo, fatto di successi e di tante nuove sfide».
Celeste, Saporito e Neirotti, invece, hanno raccontato tanti aneddoti sulla realizzazione, compresa l’idea vincente di trovare in Trentino il legno lamellare e di come nessuna delle maestranze «si sia tirata indietro. Hanno lavorato alacremente giorno e notte per finire in tempo la struttura, per consegnare alla Città questo gioiello», con Celeste che si è voluto togliere un «sassolino»: «In tanti, compresi diverse persone vicine al centrosinistra dell’epoca, mi dissero che ero un pazzo a pensare a un teatro così gigante per Venaria. Mi avevano detto che sarebbe stata una cattedrale nel deserto. E allora sono orgoglioso di aver pensato a questa cattedrale, che venti anni dopo è più bella e più viva che mai».
Sul palco sono saliti anche l’attuale consiglio d’amministrazione, composto dal presidente Diego Donzella e dalle consigliere Chiara Turino e Cinzia Incardona. E, con loro, anche il direttore artistico e generale Mirco Repetto ma soprattutto Stefania Colletto, «anima e cuore» del Concordia.
Tra il pubblico tanti amministratori locali di ieri e di oggi, che hanno voluto essere presenti in questo importante momento.
Da due decenni, questo spazio polivalente è un punto di riferimento per la cultura e l’intrattenimento della città e non solo, offrendo una programmazione variegata che spazia dal teatro alla musica e alla danza.
Sono stati vent’anni indimenticabili, durante i quali il palcoscenico del Concordia ha accolto tanti artisti di talento, nazionali e internazionali.
Negli ultimi anni, il numero di abbonamenti è raddoppiato, a dimostrazione di quanto il Teatro della Concordia sia apprezzato e sostenuto dai suoi spettatori. La stagione 2024/2025 si preannuncia già ricca di eventi e novità, con un calendario fitto di appuntamenti che promette di soddisfare tutti dai più grandi ai più piccoli.
Con questo ventennale, il Teatro della Concordia si conferma non solo come una delle principali realtà culturali del territorio, ma anche come un esempio di come la cultura possa crescere e fiorire grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale, della Fondazione Via Maestra, delle associazioni, degli artisti e, soprattutto, del pubblico.
E al termine, come in tutte le feste che si rispettino, nel foyer ecco la grande torta, condivisa con tutti i partecipanti.
Alice Cangi