All’ondata di proteste e occupazioni nelle scuole, che si sono susseguite in questi giorni a Torino e in provincia dopo la morte degli studenti Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, si è aggiunto anche il liceo scientifico “Filippo Juvarra” di Venaria.

Con un’assemblea in cortile nella mattinata di lunedì 21 febbraio 2022, gli studenti hanno discusso se optare per l’occupazione o per l’autogestione quale modo per protestare contro l’attuale scuola, l’alternanza scuola-lavoro, la sicurezza e molto altro ancora.

E dopo una lunga ed estenuante mediazione tra studenti, rappresentanti d’istituto e direzione scolastica, si è arrivati all’autogestione odierna, che durerà fino alle 13 per tutte le classi. I docenti dopo aver fatto l’appello, hanno concesso l’assemblea di classe.
Dopo l’intervallo, alle 10, tutti gli allievi svolgeranno le attività così come programmate dai rappresentanti degli studenti.

Al termine delle attività, alle 13, tutti gli studenti saranno autorizzati a tornare a casa autonomamente.

Gli studenti hanno voluto unirsi alle proteste di tutta Italia per dire basta all’attuale percorso di alternanza scuola-lavoro. “È un sistema che non va più bene. Il Ptco deve essere un percorso formativo, sicuro e vogliamo qualcosa che ci serva a livello professionale e che magari possa essere retribuito. La sicurezza sul lavoro, che sia anche uno stage, non deve sfociare nello sfruttamento e, soprattutto, la sicurezza ci deve essere. Essa è essenziale per tutti noi”, sostengono gli studenti.

Tra le istanze sollevate c’è anche la maturità, che da questo anno prevede anche la seconda prova: “Sulla maturità ci sono pareri differenti. Ma inserire una seconda prova, dopo due anni di Dad, per una quinta, non è corretto. Non abbiamo avuto la preparazione adatta per affrontare tutto e avere un voto meritevole”.

Enrico Perino, rappresentante d’istituto del Liceo, era tra quelli che voleva l’autogestione e non l’occupazione: “Volevamo l’autogestione come segno di protesta. Un percorso più diplomatico, perché avessimo anche la solidarietà del preside e del corpo docenti, su una questione che riguarda tutti. La protesta, infatti riguarda le tragiche vicende dei due ragazzi morti e in questa maniera avevamo anche la loro vicinanza”.

Silvia Iannuzzi