"Pietre d'inciampo" a Venaria. Mattoncini rivestiti di ottone, sopra ai quali vengono incisi il nome della vittima dello sterminio nei campi di concentramento, il giorno della deportazione e il luogo del loro assassinio. 

Sampietrini che vengono posizionati davanti all'ultima abitazione prima della deportazione e che diventano luogo di memoria, per non dimenticare.

È la proposta presentata lunedì 18 gennaio 2021, durante il  consiglio comunale, dai consiglieri di minoranza Rossana Schillaci, Stefano Mistroni, Giuseppe De Candia, Valeria Strazzeri, Raffale Trudu (Pd), Pino Capogna (Per Venaria Insieme), Alessandro Brescia e Mariachiara Catania (Uniti per cambiare) e Roberto Barcellona (Movimento 5 stelle). 

La mozione è stata approvata all’unanimità e sarà inserita fra le iniziative della "Giornata della memoria” dal 2022. Verranno coinvolte l'Anpi cittadina e il Comitato della memoria in collaborazione con il Museo Diffuso della Resistenza. 

Su indicazione della maggioranza, e dei consiglieri capigruppo Barbara Virga (Venaria & Futuro), Andrea Carlomagno (Venaria Riparte), Rosario Galifi (Forza Italia), Alessandro Gianasso (Fratelli d’Italia) e Marco Palmieri (Lega), verrà dato incarico al Comitato per la Memoria di compiere gli approfondimenti per la verifica della presenza di deportati venariesi “i cui requisiti corrispondano a quelli indicati dal Museo Diffuso della Resistenza, depositario del progetto sulle pietre d’inciampo, e di farsi promotore, presso il museo stesso, dell’attivazione delle procedure per il riconoscimento della posa delle pietre in memoria dei cittadini venariesi vittime di deportazione”, come si legge nell’emendamento.

I "sampietrini della memoria", sono un progetto dell'artista Gunter Demning che in occasione del Giorno della memoria, che ricade ogni 27 gennaio, li posiziona per le vie e marciapiedi d' Europa e in alcune città italiane. Dal 2015, l'artista le ha portate anche a Torino.  Promotori dell'iniziativa sono il "Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra e della Libertà" con la comunità Ebraica di Torino, l'Associazione Nazionale Ex deportati (Aned) e il Goethe Institute Turin.

"Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome, per questo motivo abbiamo chiesto al sindaco e alla giunta comunale di adottare questa iniziativa in città, ricercando i nomi dei venariesi deportati, il loro luogo di abitazione avvalendosi della preziosa collaborazione dell'Anpi cittadina e delle associazioni legate alla conservazione della Resistenza cittadina. Lo abbiamo chiesto questo anno, in modo da pianificate la prima posa delle pietre d'inciampo per il 2022, stabilendo un calendario condiviso con le associazioni coinvolte"spiegano i consiglieri di minoranza.

Silvia Iannuzzi