L'Orchestra barocca dell'Accademia di Sant’Uberto, insieme all'Equipaggio della Regia di Venaria-Corni da caccia dell'Accademia di Sant'Uberto, celebrano, con un concerto online, l'Early Music Day, ovvero la “Giornata Europea della Musica Antica”. Una celebrazione nata nel 2013: da allora, in occasione del 21 marzo, giorno della nascita di Johann Sebastian Bach e inizio della primavera, si celebra il patrimonio di musica antica dell’Europa.
L'iniziativa, alla sua nona edizione, è organizzata con la Città di Venaria Reale, la Fondazione Ordine Mauriziano e la Reggia di Venaria. Partner è la Fédération Internationale des Trompes de France e la Fondation pour le Rayonnement de la Trompe Musicale mentre il maggior sostenitore è Compagnia di Sanpaolo.
Il concerto verrà trasmesso domani, domenica 28 marzo 2021, alle 17, sul canale YouTube dell'Accademia di Sant’Uberto, sulla pagina Facebook “Corni da Caccia della Regia Venaria-Accademia di Sant’Uberto”, sui social della Reggia di Venaria, che supporta e contribuisce all’iniziativa, e sui social di VisitPiemonte e Palazzina di Caccia di Stupinigi. L’organizzatore e coordinatore europeo di tutta la Giornata è, a livello europeo, il Réseau Européen de Musique Ancienne (REMA).
Protagonista del concerto, è l’Orchestra barocca dell’Accademia di Sant’Uberto, insieme all’Equipaggio della Regia Venaria – Corni da caccia dell’Accademia di Sant’Uberto, E’ il corno da caccia, la cui musica è stata riconosciuta a dicembre patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco, e che in fondo è anche simbolo della Reggia di Venaria e della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Il concerto è inserito all'ambito del filone "SognareGreen" del programma 2021 della Reggia di Venaria dedicato alla natura e all'ambiente ed è stato registrato nei giorni scorsi nella Sala Diana della Reggia di Venaria. Un connubio tra arte e musica, perché il luogo è dove si trovano le prime raffigurazioni di corno circolare ad oggi conosciute, 20 corni della stessa tipologia (ciclo delle cacce di Jan Miel realizzato tra 1659-1661: https://www.lavenaria.it/it/esplora/i-capolavori/sala-diana ).
Dalla sala la prospettiva si allunga all’infinito, da un lato verso la città di Venaria Reale, nata con la Reggia nel XVII secolo, con la via Maestra a forma di collare dell’Annunziata, la massima onorificenza sabauda, dall’altro verso i giardini, la peschiera, il bosco e le montagne. La musica è, nel suo dna, uno strumento in grado di ricreare e promuovere un paesaggio sonoro, che comprende residenze, giardini e spazi naturali.
Nella candidatura multinazionale della pratica musicale del corno da caccia presentata all’Unesco da Francia, Belgio, Italia e Lussemburgo, il nostro Paese è stata proprio rappresentato dalla comunità di suonatori dell’Accademia di Sant'Uberto, conosciuta come "Equipaggio della Regia Venaria". Lo strumento, nato nel XVII secolo per le cacce reali, si è rivelato subito una opportunità per la musica d’arte.
"La nona edizione di Early Music Day 2021, consacrato alla musica barocca, è occasione per presentare il programma, Musica a corte. Natura e artificio. Il titolo prende lo spunto dal corno da caccia, pratica riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco dal dicembre 2020, ma anche spiritus loci della reggia di Venaria e della Palazzina di caccia di Stupinigi, con i loro giardini e i contigui spazi boscosi. La musica come strumento in grado di ricreare e promuovere un paesaggio sonoro, che comprende residenze, giardini e spazi naturali" dichiara Pietro Passerin d’Entrèves, presidente dell’Accademia di Sant’Uberto.
Inoltre, il concerto rientra nel “Progetto Barocco”che, dal 2016, l’Accademia sviluppa in collaborazione con il Liceo Classico Musicale Cavour di Torino: gli studenti che partecipano al progetto, integrati nell’orchestra, ricevono dall’Accademia la dotazione di strumenti originali e il supporto di tutor esperti. I concerti, tenuti alla reggia di Venaria o a Stupinigi, intendono parallelamente promuovere la conoscenza della musica antica, con diverse chiavi di lettura, incoraggiandone l’ascolto e l’accoglienza.
Silvia Iannuzzi