C'è ancora molta confusione sul fatto che allieve e allievi figli di personale sanitario - medici, infermieri, operatori socio sanitari, operatori socio assistenziali - possano lo stesso seguire in presenza le lezioni scolastiche anche se vanno a scuola in plessi scolastici di Comuni inseriti in "Fascia 1", ovvero con obbligo di didattica a distanza.
Ieri, sabato 6 marzo 2021, i sindaci e le direzioni scolastiche hanno inondato di mail Regione ed Ufficio Scolastico Regionale per chiedere cosa fare.
"Abbiamo di concerto con le scuole della città predisposto una richiesta di chiarimenti alla Regione Piemonte all'Ufficio Scolastico Regionale. Nel frattempo, visto che il problema era segnalato da più parti, è pervenuta una risposta a mio avviso agghiacciante.
Infatti scopriamo che "gli alunni possoni frequentare in classe compatibilmente con le condizioni organizzative dei singoli istituti nonché nel rispetto dell’autonomia scolastica. In ogni caso i Dirigenti Scolatici nel valutare le richieste dei genitori che rientrano nelle categorie di cui sopra, terranno conto dell’esigenza prioritaria di non vanificare l’efficacia delle misure di contenimento del contagio adottate col citato Decreto del Presidente della Giunta Regionale." Con questo abbiamo passato il segno e siamo alla presa in giro bella e buona. Premesso questo prego le famiglie di avere rispetto del lavoro delle scuole. Chi ritiene di rientrare in quella situazione faccia richiesta e attenda la verifica e il riscontro da parte della scuola. Evitiamo di aggiungere caos a caos perché non serve a niente. Spero che questa circolare venga cambiata o specificata meglio. Cerchiamo di portare pazienza e di essere collaborativi affinché la gestione delle prossime settimane sia il più efficace e sicura possibile.
Rimane il rammarico che spostare il problema sia sempre la risposta che vediamo. Chi è in prima linea però sa che non si può scappare dalla responsabilità e che occorre sempre provare a gestire e prendere la miglior soluzione nell'interesse di alunni e famiglie", denuncia il sindaco di Grugliasco, Roberto Montà.
Critici anche i sindacalisti Luisa Limone (Flc Cgil Piemonte), Maria Grazia Penna (Cisl Scuola Piemonte) e Diego Meli (Uil Scuola Piemonte): "Il metodo Azzolina ha fatto scuola pure in Piemonte. Scaricare le responsabilità alle scuole conviene sempre. Si tratta di un metodo inaccettabile perché le scuole autonome non possono operare una scelta del genere. Chiediamo alla Regione disposizioni precise e un intervento urgente per garantire alle famiglie uguali diritti e non lasciare alle scuole decisioni che non competono all'autonomia scolastica".
Per il momento è tutto un "si vedrà". Ma domani è lunedì 8 marzo 2021...