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Nella sezione “L” del liceo linguistico Juvarra, sono tre le studentesse che hanno conseguito il “100” alla maturità: si tratta di Adaeze Ilonwa, Viviana La Greca e Costanza Morabito. Nella sezione “M”, invece, Martina Fanotto ha conseguito un “100 e lode” mentre sono cinque le ragazze che hanno raggiunto il “100”: Greta Bonaventura, Serena Alfarano, Greta Calvi, Giorgia Chiappara, Eimilia Roza Timpu.

“Tornare in presenza a scuola, anche se in maniera ridotta, ci ha aiutato a ristabilire i rapporti e trovare un po' di serenità. Così anche la maturità l'abbiamo affrontata con più coraggio, anche se è stata meno drastica di quanto pensassi. Dopo l'esposizione dell'elaborato di matematica e fisica, in inglese ho parlato sulla Lotta verso i diritti civili della comunità afroamericana negli anni ‘60 (USA) e in spagnolo Rigoberta Menchú e la minoranza etnica in Guatemala. Il mio sogno? è quello di diventare dottoressa, un giorno”, racconta Adaeze Ilonwa, di Venaria Reale.

Costanza Morabito, di Nole, vuole proseguire gli studi e ha già le idee molto chiare: “Ora che ho finito il liceo, vorrei continuare a studiare all'università e magari diventare insegnante di inglese. Sicuramente avere professori interni ha aiutato molto, ciò non vuol dire che la maturità di quest'anno valga meno o sia più facile di quelle degli altri anni. All'esame ero un po' agitata ma non mi sono lasciata prendere dall'ansia, ho cercato di dare il massimo”.

A differenza del passato, questa maturità ha visto la valutazione anche del percorso del triennio e un peso all’elaborato che variava da un minimo di 40 ad un massimo di 60 punti. 

“Ritengo che l'assegnazione dei crediti per la valutazione sia stata equa perché l'andamento scolastico ha avuto più peso ma ha tenuto anche conto della preparazione dell'elaborato e dell'esposizione in sede orale. l tema del mio elaborato era l'urbanizzazione quindi mi sono concentrata sugli autori inglesi e spagnoli che hanno ambientato le loro opere in un contesto urbano e che hanno analizzato gli effetti che l'industrializzazione ha sui lavoratori. In futuro vorrei lavorare in ambito sanitario. Sicuramente la pandemia ha segnato il percorso di studi perché è stato più impegnativo seguire le lezioni a distanza, inoltre spesso ha reso difficile il confronto diretto con i compagni e gli insegnanti” racconta Emilia Roza Timpu di Venaria Reale.

Serena Alfarano di Venaria Reale: "Mi ritengo soddisfatta della mia maturità. Mi sono impegnata molto in questi anni e nella preparazione dell'esame ci ho messo tutta me stessa. Perché ci tenevo veramente tanto a uscire con un ottimo risultato. Penso sia stato un periodo per me veramente difficile, pieno di ansia. Sono molto contenta perché tutti i miei sacrifici sono stati ripagati. Tutto ciò lo devo anche al liceo Juvarra che mi ha permesso di raggiungere questi risultati e grazie sopratutto ai professori e alle loro competenze. Sto pensando di intraprendere l'università per continuare a studiare lingue straniere, ma prima devo superare il test". 

E c’è chi vuole proseguire gli studi facendo la Facoltà di Management dell’Informazione e della Comunicazione Aziendale all’Università di Torino, come Martina Fanotto, venariese: “Sono rimasta molto soddisfatta del risultato ottenuto, che ha ripagato l’impegno profuso nei cinque anni. In futuro spero di inserirmi in un contesto aziendale e gestire la comunicazione e le relazioni internazionali. L’argomento centrale era il contrasto tra apparenza e realtà, che mi ha permesso di condividere le mie riflessioni a riguardo. L’ho collegato con due autori di letteratura trattati nell’ultimo anno in lingua inglese e spagnola. Per quanto concerne i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento ho presentato le certificazioni linguistiche di inglese, francese e spagnolo conseguite nel quinquennio. L’ansia da esame è un’esperienza condivisa da tutti gli studenti, nonostante avessi la consapevolezza della mia preparazione. Fortunatamente la commissione era interna, con l’eccezione di un unico commissario esterno, e ciò mi ha rassicurato conoscendo i professori che ci hanno accompagnato in questo percorso. Ho apprezzato lo sforzo del corpo docente di metterci il più possibile a nostro agio e porterò sempre nel cuore questa bellissima esperienza”.

Giorgia Chiappara, venariese, non aveva subito realizzato come il suo percorso di studi si fosse concluso con questa ultima prova: “E'stato come liberarsi di un enorme peso anche se mi ha messo un po' di tristezza. In francese ho esposto Andrè Breton con alcune opere che si collegassero al tema dell'inconscio e del sogno. Cosa voglio fare ora? Vorrei iscrivermi alla facoltà di management dell'informazione e della comunicazione aziendale per poi poter lavorare nel mondo del marketing”.

E’ un percorso molto particolare, quello che vorrà intraprendere Greta Bonaventura, appassionata di chitarra, venariese: “Ho deciso di iscrivermi al corso universitario di lingua araba, presso il Dipartimento di lingue e culture dell'Asia e dell'Africa" dell'Università di Torino. L'orale della mia maturità prevedeva un elaborato in lingua inglese e spagnola il cui tema è stato la crescita personale legata a due romanzi: Lazarillo de Tormes per lo spagnolo e Alice nel Paese delle Meraviglie per l'inglese. Il tutto collegato al mio vissuto. E' stato soddisfacente perché la modalità, scelta dal Miur, mi ha dato comunque la possibilità di dimostrare alla commissione le mie capacità e conoscenze. Inoltre la presenza di una commissione interna ha creato un ambiente sereno in cui mi sono sentita a mio agio, a tal punto che ho avuto l'impressione che il tempo trascorresse molto velocemente”.

Infine Greta Calvi, torinese, che vede il futuro incerto ma ha le idee chiare: intraprendere un percorso di studi per aiutare chi è in difficoltà: “Sono sicura di voler affrontare un percorso mi dia la possibilità di stare a contatto con le persone e aiutarle, viaggiando per il mondo, utilizzando e approfondendo le lingue. Per questo sto considerando la possibilità di iscrivermi alla facoltà di scienze politiche e sociali. Sebbene sia stata una maturità diversa dal solito, è stata comunque soddisfacente in quanto è la conclusione di 5 anni di vita che porterò sempre con me. Sebbene sia stata una maturità diversa dal solito, è stata comunque soddisfacente in quanto è la conclusione di 5 anni di vita che porterò sempre con me”.

Silvia Iannuzzi