Franca Viola sarà cittadina onoraria di Venaria. Questo grazie alla mozione presentata nel corso dell’ultimo consiglio comunale dalle consigliere Barbara Virga (Venaria & Futuro) e Rossana Schillaci (PD). La mozione è stata firmata anche dalle consigliere Mariachiara Catania (Uniti per cambiare), Maria Di Benedetto (Venaria Riparte) e Pamela Palumbo (Lega).
Franca Viola, ora cavaliere della Repubblica, è la prima donna in Italia che si oppose, nel 1965, al “matrimonio riparatore” invocato dal suo sequestratore e violentatore, ovvero Filippo Melodia, per non essere condannato.
“All’epoca uno stupratore poteva infatti farla franca chiedendo di sposare la vittima, che diventava così vittima due volte. Franca Viola, con il suo coraggio, è diventata il simbolo della crescita civile dell’Italia del secondo dopoguerra, dando il via alle iniziative per l’abolizione dell’art. 544 del codice penale, effettivamente abrogato 16 anni dopo, attraverso la legge numero 442 del 5 agosto 1981, che abolì anche il cosiddetto “delitto d’onore”. Solo nel 1996, inoltre, sulla scia di questa battaglia di civiltà, lo stupro venne riconosciuto in Italia non più come reato contro la semplice morale, bensì come reato contro la persona”, ricorda Virga in sede di consiglio comunale.
Nella mozione si faceva anche riferimento a due date precise: quella del prossimo 8 marzo 2021, quando si sarebbe dovuta tenere la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al Teatro della Concordia, e quella del 25 novembre 2021, “Giornata contro la violenza sulle donne”, ovvero quando si sarebbe dovuta tenere l’inaugurazione di una casa per le vittime di violenze.
La maggioranza consiliare ha deciso di emendare - ovvero modificare il provvedimento - specificando come il conferimento e quella inaugurazione dovranno avvenire “in date ancora da concordare. Saranno il presidente del Consiglio comunale e il sindaco a comunicare le date degli eventi, visto l'andamento della pandemia e in base anche ai Dpcm”, si evince dall'emendamento.
“Emendare questa importante mozione, che noi condividiamo appieno, è darle una garanzia di serietà. Perché scrivere nero su bianco date e impegni è dare ulteriore valore a un documento ufficiale. In Commissione, quando è stata discussa questa mozione, l’assessore Marchese ha parlato di auspicio e speranza nel riuscire a completare l’iter per la casa destinata alle vittime di violenza. Dare il tutto per assodato, per completato entro l’anno non corrisponde al pensiero dell’assessore”, precisa Andrea Carlomagno (Venaria Riparte).
Non sono mancate le polemiche da parte delle due consigliere: “Con questa mozione abbiamo voluto proseguire una tradizione inaugurata nella scorsa consiliatura, proprio in occasione di quella mozione, in base alla quale le consigliere di ogni schieramento propongono insieme atti o eventi in corrispondenza delle celebrazioni dedicate alle donne del 25 novembre e dell’8 marzo, in collaborazione con sindaco e giunta. Ci spiace quindi che la maggioranza consiliare abbia voluto emendare la mozione con una premessa che sembra proprio voler disattendere quella tradizione, togliendo alla componente femminile del consiglio l’iniziativa. Nel caso, ci organizzeremo per conto nostro”. E ancora : “E’ deludente – afferma- che le consigliere di maggioranza firmatarie della mozione si siano infine contraddette ed attenute a evidenti indicazioni dei loro capigruppo, firmando anche l’emendamento di maggioranza, senza chiedere prima chiarimenti che avrebbero potuto avere dalla collega di maggioranza Virga e prendendo invece per buone statuizioni inesatte che non capiamo da dove arrivino, visto che la Virga ed io eravamo presenti nella scorsa consiliatura e loro no. Per questo avevamo chiesto il ritiro della firma da parte loro, che evidentemente non hanno ben compreso lo spirito solidale femminile dell’iniziativa”, sottolinea Schillaci.
“La circostanza peggiore è che è stato eliminato dalla mozione ogni riferimento alle date dedicate alle donne e anche il riferimento esplicito all’utilizzo di un bene confiscato alla mafia e acquisito nel 2019 attraverso la Commissione Speciale Antimafia che mi onoravo di presiedere, per adibirlo ad una casa per donne vittime di violenza, come invece affermato in precedenti occasioni dagli assessori in sede ufficiale. In particolare si è voluto eliminare l’obiettivo di messa in funzione della casa rifugio per la ricorrenza del 25 novembre 2021, ovviamente non tassativo ma plausibile ed auspicabile, come ampiamente spiegato, dato che i tempi ci sono. La mozione è stata così snaturata nel significato originario, che vede in Franca Viola il simbolo dell’unione della lotta alla violenza contro le donne e di quella contro la mafia. Vorrà dire che spiegheremo noi alla signora Viola perché non potrà venire ad inaugurare, seppure virtualmente, quel progetto, che temiamo non venga portato avanti nel breve periodo, col rischio che il bene deteriori o venga adibito ad altri usi, contrariamente a quanto sbandierato in commissione dagli assessori. Vigileremo e lotteremo perché le donne abbiano quella casa rifugio”, conclude Virga.
Il sindaco Fabio Giulivi, in conclusione, ha ulteriormente precisato come “Questo emendamento dia ulteriore serietà alla mozione. Lo dobbiamo nei confronti della stessa signora Viola, delle donne vittime di violenza e per rispetto verso una pandemia. Non vediamo l’ora di conferire la cittadinanza onoraria alla signora Viola. Ma l'emergenza Covid non ci consente di fare programmi a lunga scadenza. Se non dovessimo riuscire a rispettare le date? Rischieremmo di fare un danno alla mozione stessa. Per questo è meglio non prenderci impegni in termini di date. L’unica certezza, a oggi, è che Venaria ha una nuova cittadina onoraria, la signora Franca Viola. Con la speranza che quanto prima, speriamo il prima possibile, si possano organizzare questi eventi, in presenza”.
Silvia Iannuzzi