Il furto era stato di 450mila euro, tra monili, oggetti preziosi, denaro. I malviventi, però, risparmiarono il Pallone d'Oro, il prezioso trofeo vinto dal giocatore durante la sua militanza in bianconero.
La sentenza della Corte d'Appello è stata pronunciata questa mattina, lasciando interdetto il legale difensore di Vittone, l'avvocato Pierfranco Bertolino.
Solamente a dicembre, il procuratore generale, Giorgio Vitali, ne aveva chiesto l'assoluzione per "assenza della prova regina".
"Pensavamo nella piena assoluzione, a maggior ragione dopo che a dicembre il procuratore generale Vitali - commenta Bertolino - aveva affermato come mancasse la prova regina. Il Vittone non aveva le chiavi di casa ma solo un telecomando che conduceva al garage, dove sono presenti i comandi che mettono in azione l'impianto di irrigazione del giardino. Non è stato lui".