L'inaugurazione della «Matteotti», avvenuta questa mattina, lunedì 12 settembre 2022, non è stata solo applausi e felicitazioni.
Un nutrito gruppo di genitori, infatti, ha lamentato i ritardi nella conclusione dei lavori. Una scuola, infatti, ancora "monca" per via dell'assenza della palestra, che deve essere ancora ultimata.
Tra i più scontenti c'è Max Cavazzini, genitore in primis ma soprattutto anima del gruppo Facebook "Collegno Rinasce", da sempre critico con l'amministrazione comunale. In particolar modo proprio per la "Matteotti".
«Sono passati circa cinque anni dai primi scavi preparatori per la nuova scuola Matteotti, e nonostante l’inaugurazione di oggi, il cantiere è ancora attivo per la palestra. Saranno purtroppo i piccoli studenti della scuola primaria le vere vittime dei ritardi: la palestra non c’è e anche il cortile, che nel rendering di progetto doveva essere un prato verde con alberi e spazi per giocare all’aperto, si presenta ad oggi come una brulla distesa di terreno di cantiere.
Cavazzini va oltre: "In settimana in tutta fretta sono state messe le recinzioni e sono partiti gli scavi per la struttura della palestra, un cantiere di fatto aperto e operativo mentre parte l’anno scolastico. L’amministrazione dal 2017 promette una nuova scuola e una nuova palestra, dopo la campagna elettorale del 2019 e le proteste sui giornali locali noi genitori speravamo si arrivasse ad una conclusione rapida invece ci troviamo con una scuola in mezzo ad un cantiere: preoccupa soprattutto l’assenza di qualsiasi spazio per far giocare i 150 bambini all’aperto. Cercheremo di trovare soluzioni per evitare che debbano passare otto ore al chiuso per i prossimi mesi”.
Nonostante il progetto della scuola e della palestra dovesse finire in circa un anno e mezzo, il cantiere è tuttora in corso dopo anni. “Durante uno degli ultimi consigli comunali – continua Cavazzini – rispondendo ad una interrogazione è stato detto che la scuola era pronta e che i lavori della palestra sarebbero iniziati a fine aprile, con una durata di sette mesi. Chiunque può constatare lo stato attuale dei lavori. Per questo siamo molto delusi. Perché ancora una volta i ritardi si ripercuoteranno sui bambini, che aspettavano con gioia di poter usare le nuove strutture e si troveranno invece ad aspettare ancora. Auspichiamo che oltre alle inaugurazioni con taglio del nastro si possa avere trasparenza sulla vera data di consegna finale di tutta la struttura e non solo di singoli pezzi, e che le date siano rispettate”.